Quello dell’integrazione è un tema che coinvolge trasversalmente tutti i campi d’intervento di questa impresa e in molteplici modi.

Innanzitutto è sociale: integrazione di persone e tra persone.

Le proposte di La Cordata promuovono infatti il dialogo fra diverse realtà che coesistono nello stesso territorio, senza conoscersi o comprendersi davvero. Le differenze fra queste realtà non vanno sottostimate né appianate, pena il rischio di un’attività di omologazione, ben diversa dall’integrazione. Quest’ultima è invece un processo creativo che genera nuovi significati, facendo comunicare fra loro realtà eterogenee, evidenziando le differenze e utilizzandole come spunto per capire l’altro da sé e per crescere.

Perché un vero processo di integrazione fa sì che ciascuno sia disposto innanzitutto a riflettere su se stesso, magari “perdendo” qualcosa di individuale per guadagnare molto di più dalla nascita di un senso collettivo di un nuovo “noi”. La Cordata progetta nella convinzione che ogni incontro possa essere un atto generativo.

Oltre che sociale, poi, l’integrazione per La Cordata è anche una prospettiva economica, perché comporta che le risorse vadano ripensate e riorganizzate, fatte interagire fra di loro in modi creativi così da sfruttarle al meglio per rispondere adeguatamente ai
bisogni della comunità sociale.

Infine, l’integrazione è territoriale: La Cordata è una realtà fermamente radicata sul territorio e ne analizza tutti gli attori per poter intervenire “ad ampio spettro”. Questo reciproco rapporto di incontro fa sì che il territorio, con i suoi bisogni e le sue specificità, produca degli effetti di cambiamento su La Cordata, indicando nuove linee d’azione; e che l’impresa sociale, d’altra parte, con il proprio intervento, modifichi il territorio, alimentando il ben-essere di chi lo abita.