Nasce Alba, il centro di accoglienza notturno
per donnesenza fissa dimora, per l’inverno.
Si cercano volontari.

ASP Onlus, La Cordata, in partnership con il Comune di Milano, lanciano l’appello
ai cittadini per supportare il lavoro nel centro, per accoglienza e distribuzione dei pasti.

L'inverno si supera col caloreL’Associazione Sviluppo e Promozione Onlus, in collaborazione con la cooperativa La Cordata, in partnership con il Comune di Milano, apre le porte dei suoi spazi, di giorno solitamente utilizzate per laboratori didattici con persone disabili, per accogliere 20 donne senza fissa dimora, ospitandole la notte, nei mesi più freddi (da dicembre a marzo 2013) nella sua struttura, il centro Alba, in via Ettore Ponti 13, a Milano, al Villaggio Barona.

Il centro di accoglienza Alba accoglierà durante la notte, per 3 mesi, le donne che verranno indirizzate dal Comune di Milano, rispondendo, in pratica, al Piano Emergenza Freddo. ASP e La Cordata lanciano l’appello ai cittadini, per una cordata di solidarietà: “Chiediamo sostegno alla comunità locale milanese per dare, insieme, valore alla solidarietà. Cerchiamo urgentemente volontari per supportare i professionisti, per turni, a seconda delle disponibilità di ognuno: al mattino (7.30-9) e alla sera (17-21) per accoglienza delle donne, gestione dei pasti e della zona notte”.

Per ricevere informazioni e per rispondere all’appello si può chiamare al 340.5883899 o scrivere a michela.bellodi@lacordata.it.

E’ partita anche la campagna promozionale “L’inverno si supera col calore. Anche il tuo. Cerchiamo volontari per Alba, centro d’accoglienza per donne senza fissa dimora”. Il manifesto sta facendo il giro delle bacheche dei cittadini sui social network, a partire dalle pagine Facebook e Twitter de La Cordata: facebook.com/lacordata e twitter.com/lacordata.

Silvia Bartellini, vice presidente de La Cordata: “Il progetto prevede la presenza di figure competenti in ambito sociale che avranno il compito di dare il supporto necessario alle donne ospitate, ma la professionalità da sola non basta. Il bisogno di legame e di relazione, che è proprio di ciascuno di noi, non è delegabile alla sola sfera professionale. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti coloro che, come noi, credono nelle comunità di cittadini capaci di esserci, solidali tra loro e soprattutto con le persone più fragili”.

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