Accade a ogni compleanno, quando il festeggiato riceve i doni e ringrazia gli ospiti.
Oggi il festeggiato è La Cordata che vuole ringraziare tutti quelli con i quali è riuscita, attraverso i suoi primi 30 anni, a non perdere la strada verso la cima. Come in un’ascesa sul crinale della montagna, abbiamo percorso il sentiero, tenendoci ancorati, sempre in sicurezza e legati da un comune sentire: non il raggiungimento della mèta, ma il poter immaginare che quella stessa mèta saremmo riusciti a raggiungerla. Walter Bonatti, raccontando di una sua conquista alpina, ha scritto: «Un momento è privilegiato quando il tuo obiettivo è raggiunto, ma ciò è quasi banale: non è che la materializzazione di qualcosa che è già avvenuto in te. Il “privilegio” va visto piuttosto nel concepimento di qualcosa. […] È quando tu concepisci qualcosa di straordinario, quando tu ci credi: è allora che crei veramente, ed è soltanto allora che l’anima va al di là della materia».

Con questo spirito, nel 1989, nove amici legati tra loro all’appartenenza agli Scout e con il chiodo fisso che una nuova società fosse possibile, si sono mossi per costruire un modello di convivenza innovativo per allora, un’esperienza abitativa che potesse offrire occasioni positive: nasceva così in via Burigozzo 11 il primo “pensionato integrato”.
Da allora, con la via ben tracciata, abbiamo percorso un cammino che ci ha portato oggi a essere l’impresa che siamo: una realtà che si muove verso un’economia collaborativa, sociale, inclusiva ed espansiva. Una realtà che ha saputo far parlare il profit e il non-profit in nome di una promessa, alla maniera degli Scout, e che ha guidato la realizzazione di un sogno: la convivenza in un contesto in cui l’integrazione tra “normalità e diversità” fosse, e sia
tuttora, prassi quotidiana.

Il raggiungimento di un obiettivo che La Cordata rivendica con orgoglio, se è vero che oggi sono quasi 9mila le persone alle quali La Cordata arriva, a titolo diverso, attraverso tre macro Aree distinte, dai servizi di abitare temporaneo fino ai servizi di cura di persone e famiglie, senza tralasciare i servizi ricettivi integrati con quelli socio-educativi. Persone nelle quali noi crediamo, convinti che in ogni giovane, ma più in generale in ognuno, ci sia almeno un 5% di buono che può essere messo a valore. E sono proprio loro, i beneficiari de La Cordata, quelli ai quali va il nostro primo ringraziamento, perché sono loro, studenti, lavoratori, mamme con bambini, adolescenti fragili e persino turisti responsabili che scelgono l’ostello per vivere la città, i soggetti che danno senso al nostro cammino.

I beneficiari, dunque, ma anche le Istituzioni che ci hanno sempre sostenuto, gli imprenditori che hanno creduto in noi, le Fondazioni che ci hanno dato fiducia e, non ultimi, i 149 dipendenti sono loro tutti quelli che voglio ringraziare come presidente di un’impresa sociale che deve molto alla Città di Milano se oggi può essere un punto di riferimento per chi, nel Terzo Settore, è alla ricerca di “nuove parole” necessarie per costruire un vocabolario del
“valore sociale”. Un linguaggio nuovo che contribuisca ad aprire la via verso la mèta. Sempre la medesima ma al tempo stesso diversa perché, al pari della società, è in continua trasformazione. Una mèta raggiungibile per chi sa sognare, tenendo fede alle proprie radici, con i piedi ancorati al presente e lo sguardo verso il futuro.

Grazie a tutti, ci vediamo fra 30 anni almeno.

Claudio Bossi,
Presidente La Cordata